Lotta

DETONAZIONE

Il primo spettacolo sull’ ATTIVISMO di Lotta

Accompagnata dalle coreografie di Sara Febert
e dalle danzatrici ed allieve d
ella scuola di danza
ARTE DANZA BOLOGNA

Sabato 27 Maggio Ore 21:00

VIA ARMANDO QUADRI 2/E BOLOGNA


“Dedicherò la mia musica e la mia vita a questo argomento.
Non esiste nulla di più importante e urgente”

Lotta

Detonazione, reazione esplosiva, boato, scoppio, deflagrazione, qualcosa di
rumoroso, qualcosa che bisogna per forza ascoltare, che non puoi far finta di non sentire.

Uno scoppio che è avvenuto in me e che ho sentito il bisogno di propagare, come un’onda d’urto in grado di scuotere le coscienze di chi mi ha ascoltato e di chi mi ascolterà.

Questo per me è Detonazione

DETONAZIONE

Il mio canto d’avvertimento deve raggiungere il mondo intero.
Questo è l’unico senso.

È teatro civile in cui al racconto alterno brani di ogni tipo, da ‘Bella Ciao’, al Brindisi
della Traviata, passando da canzoni pop di Beyoncé e Lady Gaga, arrivando ai Muse
e a Caparezza

Durante lo spettacolo le coreografie di Sara Febert con le danzatrici e allieve della scuola di danza classica e contemporanea ARTE DANZA BOLOGNA

Lo spettacolo comprende Due Atti:

Atto I
Lotta Traviata

Parla di me. A un certo punto nella mia vita si sono scontrate la musicista che non poteva rinunciare a suonare e l’attivista, che voleva prendere posizione per cercare di fare qualcosa per le sorti del pianeta: capisco che non devo rinunciare alla mia passione, ma la posso mettere al servizio
della causa

Atto II
52 Stagioni

Sono entrata in contatto con la moda circolare e sostenibile e ho provato rabbia verso i brand che distruggono ambiente e vite per magliette a basso costo, un forte disgusto verso di me, complice di quello sfruttamento.
Avrei messo in musica questa denuncia, per ricordare al mondo le
vittime della nostra vanità

Conosci Lotta?

Convinta che la nostra voce sia l’arma più potente contro l’indifferenza.
Canto, suono e scrivo perché sento che grazie a queste forme creative si possa creare un ponte tra messaggio e individuo


Carlotta, quando nasce la tua Detonazione’?
“Dopo una profonda crisi durante il primo anno al Conservatorio di Milano, in cui stavo per lasciare la musica per dedicarmi totalmente all’attivismo ambientale, ho capito che potevo conciliare passione e missione, mettendo l’una al servizio dell’altra”.

Facciamo un passo indietro: dove nasce l’amore per la musica classica?
“Da sempre ho la passione per il canto e la musica, da bambina mi esibivo alle fiere e sagre di paese: ero timida e cantare mi aiutava a superarla e a farmi ascoltare. Poi ho frequentato il liceo musicale di Parma: la prima volta che ho preso in mano il contrabbasso mi vibrava tutto lo stomaco. Negli anni del liceo ho avuto la fortuna di andare in tour in Cina con l’Orchestra Filarmonica Campana, suonando in ventotto teatri in altrettante città cinesi”

Poi, però, volevi smettere?

“Sì, arrivata al Conservatorio a Milano ho iniziato a
vivere la musica come una competizione malsana. Quando ero a casa a studiare non stavo bene, PASSAVO ORE SUL CONTRABBASSO E AVEVO COMPLETAMENTE PERSO DI VISTA IL PERCHE’. L’estate scorsa, a Strasburgo, dopo un flashmob ambientalista su una canoa, ho capito che cantando potevo essere ascoltata più che urlando.
Infatti nonostante le grida di proteste nessuno mi stava prendendo in
considerazione, poi ho intonato ‘Bella Ciao’ e tutto è cambiato.
Mi trovavo a Strasburgo insieme a un gruppo di attivisti che hanno manifestato davanti al Parlamento Europeo per persuadere i parlamentari europei a bocciare l’ingresso di gas e nucleare nella tassonomia delle fonti green, sullo slogan di #notmytaxonomy.
La mia ‘Detonazione’ è avvenuta lì, dove mi trovavo a manifestare per evitare che l’Unione Europea riconoscesse il gas e il nucleare come fonti di energia sostenibile”.

Il passo successivo?

“Con l’aiuto di mio padre che è regista teatrale e di mia madre che revisionava ‘Detonazione’. E’ stata una forte esplosione, in tutti i sensi.
Sono subito partita per un tour europeo in Interrail con lo spettacolo: Parigi, Berlino, Praga e Vienna. Sempre in strada, con il mio contrabbasso. Non ero mai stata in queste città, è stato fantastico andarci con il mio spettacolo di denuncia. Insieme ame è venuto il cameraman Andrea Della Rocca di Are Films che ha documentato tutta l’esperienza”.

Scopri Carlotta



Carlotta Sarina

Lotta: musicista per passione,
attivista per missione

Arte e attivismo, due mondi apparentemente in contrasto tra loro. Gli avvenimenti degli ultimi tempi hanno addirittura portato parte dell’opinione pubblica a credere che gli attivisti siano nemici dell’arte. La missione di Lotta ha l’obiettivo di restituire al pubblico la sinergia che aleggia tra queste sue due anime: in Lotta arte e attivismo si presentano per la loro naturale capacità di integrarsi, in una conciliazione che esplode e porta alla detonazione le coscienze di chi ascolta, guarda e vive le sue opere.

Con le opere del Novecento l’integrazione tra arte e istanze sociali si è espressa nella sua massima forma: basti pensare alle opere di Adorno, esponente della scuola di Francoforte, per comprendere che le scelte di un uomo “socialmente attivo” passano anche attraverso le forme di comunicazione che egli padroneggia: tra queste la musica, l’arte figurativa, la danza, la recitazione e tutto ciò che ha una portata dirompente nell’animo, tutto ciò che può far emergere le contraddizioni del mondo a colpo d’occhio e che può così farsi carico di messaggi che la ragione da sola stenta a veicolare. Emozione, straniamento, scossa alla prospettiva ordinaria: Lotta è tutto questo, la sua arte ha il compito di mettere l’esplosione creativa dello spirito al servizio della detonazione delle coscienze assopite e di quelle che hanno solo bisogno di un modello per agire davvero.


Sara Febert

Danzatrice e Coreografa

Accompagnerà lo spettacolo di Lotta con alcune coreografie di Danza Contemporanea interpretate dalle allieve dei corsi avanzati di di danza Classica e Contemporanea della scuola ARTE DANZA BOLOGNA

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