Da oltre 20 anni la Condotta di Bologna è la custode del movimento Slow Food all’ombra delle due torri; abbraccia tradizione e spirito conviviale emiliano con lo sguardo all’innovazione.
Gli incontri si propongono di confutare le classificazioni contemporanee ed affrontare indole e carattere di ogni vino!
Ogni evento prevede la degustazione di 4 vini, abbinati a prodotti gastronomici del territorio.
Ogni vino sarà accompagnato da una specifica melodia suonata da un musicista per amplificare nell’ascoltatore le stesse sensazioni prodotte dal gusto.
Ogni vino sarà presentato, discusso, assaggiato e vissuto con la giornalista e critica gastronomica Leila Salimbeni.
Solo a fine serata saranno svelati i nomi, le etichette, e i titoli delle melodie che li accompagnavano.
Ogni serata sarà accompagnata
da uno strumento sempre diverso
La degustazione enogastronomica sarà condotta
dalla giornalista e critica gastronomica
Leila Salimbeni
Condurrà la rassegna
Leila Salimbeni
Giornalista e critica gastronomica
Firma di numerose pubblicazioni nel mondo della stampa di settore, Leila Salimbeni è giornalista e scrittrice di settore enogastronomico.
Un percorso accademico coronato da una tesi sperimentale in semiotica dei consumi sull’Osteria Francescana l’ha portata a inaugurare solide collaborazioni con l’Espresso e con Passione Gourmet, di cui è caporedattore, mentre dal 2019 è alla direzione del coordinamento editoriale di Spirito diVino.
Dal vino rubato di nascosto da bambina
alla tesi in semiotica sull’Osteria Francescana;
dall’incontro con Andrea Grignaffini
ai progetti di Passione Gourmet e Spirito diVino.
Bologna
Sabato 20 Aprile 2024 ore 18:30
I bucolici Colli Bolognesi, coi prodotti della campagna, il loro vino in quattro interpretazioni e il folklore di Ivan Di Dia al violino.
Il tema della serata
Un tributo alla città di Bologna, appena fuori, sui suoi colli, per esplorare la versatilità di un territorio dall’ elevatissimo potenziale in un pic nic ideale col produttore.
Si degusteranno 4 tipologie di Pignoletto, attraverso tutti i metodi che il vitigno supporta e sopporta, magnificandosi in espressioni di territorio tanto educate e classiche quanto rustiche e vernacolari. Sui lieviti, alla vecchia maniera, Metodo Martinotti, bianco fermo e anfora.
Cosa ascolteremo
Il Violino di Ivan Di Dia
Ha iniziato lo studio del violino all’età di 5 anni studiando poi al Conservatorio A. Scontrino di Trapani
È impegnato in diversi concerti e produzioni sul territorio nazionale in qualità di primo e secondo violino, sotto la guida di illustri direttori.
Si esibisce inoltre in formazione cameristica raggiungendo importanti palcoscenici e collaborando con solisti di alto livello
Accompagnerà la degustazione di vini della serata
Cosa mangeremo
Si degusteranno la stracchinella, i salami rosa, antenati della mortadella della città grassa, il pane “Da Madre Ignota” e il carciofo viola e suoi trasformati.
Tutto Slow Food
Modena e Reggio
Sabato 27 Aprile 2024 ore 18:30
L’urbanità del Lambrusco: vini ariosi e spontanei da apprezzare coi manufatti del territorio e assieme alle arie flautate di Clara Cocco
Il tema della serata
Modena e Reggio, da sempre in combutta, sono unite da una tradizione antica, quella di un vino spontaneo e felice di nome Lambrusco. Una grande famiglia, a dire il vero, propizia l’abbinamento coi grandi salumi e i formaggi – uno su tutti – del territorio.
Lambrusco è sinonimo di varietà, non solo di metodo ma anche di cultivar. Per questo, oltre agli ancestrali, ai classici e ai Martinotti assaggeremo anche un insolito rosso, mosso, e delle grandi speranze.
Cosa ascolteremo
Il Flauto di Clara Cocco
Appartenente alla famiglia dei strumenti aerofoni, il flauto è probabilmente lo strumento musicale più antico, insieme alla cetra, da cui si distingue per una caratteristica essenziale: l’uso del fiato, del cui afflato vitale si anima, attraverso i suoni.
Questa profonda, essenziale ariosità dello strumento esige vini che condividano lo stesso respiro, la stessa ariosità e, pertanto, vini animati da un medesimo alito, che proviene loro da una raffinata prassi di cantina.
Cosa mangeremo
In assaggio la Mora Romagnola coi suoi derivati, in particolar modo la straordinaria “coppa di testa” di Reggio Emilia, il Tosone e il Parmigiano Reggiano Vacca Bianca di Modena, il Formaggio di Capra e il Pane dell“L’orto di Lucia”.
Tutto Slow Food
Imola
Sabato 4 Maggio 2024 ore 18:30
Un grande bianco sottovalutato, sempre attuale e sempre a suo agio, l’Albana.
Ad accompagnarlo, il pianoforte del Maestro Giancarlo Aquilini e un paniere di frutta e verdura
Il tema della serata
Un tributo alla città di Imola, che non s’è mai capito se sia Emilia o Romagna o, più probabilmente, il trattino che separa e unisce, su carta, le due facce della stessa regione. In questa terra di mezzo tanto ricca di tradizioni rurali e gastronomiche alberga l’Albana, uno dei grandi bianchi autoctoni italiani.
Un grande vitigno a bacca bianca, sottovalutato dalla critica e dai consumatori ma capace di tutto e credibile in ogni veste. Stasera in quattro versioni, dal bianco d’annata al macerato fino alla Riserva e alla versione in anfora.
Cosa ascolteremo
Il Pianoforte di Giancarlo Aquilini
Il pianoforte nasce dall’utopia di ottenere da una tastiera, e dunque da un congegno meccanico, «il parlar del cuore».
A partire da questa richiesta, che giungeva dalla corte medicea, Bartolomeo Cristofori sviluppò per primo, nel 1698, l’idea di un clavicembalo le cui corde, percosse da martelletti, fossero in grado di trasmettere la forza o la leggerezza del tocco umano. Fu una rivoluzione non tanto per i suoi contemporanei – Händel, Bach, Couperin – che lo ignorarono, ma per i successivi Mozart, Liszt, Chopin, Satie, per cui il pianoforte divenne lo strumento musicale per eccellenza e la sua storia, scritta con cinquantadue tasti bianchi e trentasei tasti neri, finì per coincidere con la storia stessa della musica. Estensione della mano e, per estensione, dell’emotività di chi lo suona, esso si accorda col vino in particolare col rosso, grazie alla molteplicità di sfumature “emotive” e “caratteriali” che esso assume, a seconda dell’uomo che lo interpreta.
Cosa mangeremo
A fermare l’appetito, il Raviggiolo fresco con le verdure di stagione, le albicocche e la frutta secca.
Tutto Slow Food
Romagna (mia)
Sabato 11 Maggio 2024 ore 18:30
Una terra di riviera, a ridosso dell’Appennino, dove abita il Sangiovese, vitigno lirico e profondo come la tromba di Luca Piazzi e la tavola romagnola, sospesa tra campagna al mare.
Il tema della serata
Romagna, mia e di tutti. Una terra che ha saputo innestarsi nell’immaginario collettivo, spesso tuttavia ancora fraintesa. Terra di eccellenze figlie dell’amor proprio, di una cultura locale tanto rurale e popolare quanto alta e solenne, com’è appunto il suo vitigno principe: il Sangiovese.
Un vitigno essenziale per la rappresentazione dell’identità rossista nazionale, qui declinato in quattro versioni, figlie di quattro sottozone. Una marittima, una pre-appenninica, una storica e una bucolica.
Cosa ascolteremo
La Tromba di Luca Piazzi
Dopo il Conservatorio ha proseguito privatamente i propri studi col M° Giancarlo Parodi, il M° Daniele Giardina, il M° Marco Pierobon, il M° Wolfgang Guggenberger, il M° Alberto Brini, Il M° Matteo Beschi, il M° Ulrich Breddermann.
Nel giugno 2013 ha conseguito il Master al “Det Jyske Musikkonservatorium” di Aarhus (Danimarca), nella classe del M° Kristian Steenstrup, ottenendo la valutazione di 12/12.
Ha lavorato numerose volte con l’Orchestra del “Teatro Comunale” di Bologna, la Filarmonica di Bologna, l’Orchestra Regionale dell’Emilia Romagna “Artuto Toscanini” di Parma, l’Orchestra del Teatro Regio di Parma, la Filarmonica “Rossini” di Pesaro, la Camerata Musicale di Prato, l’Orchestra “Città di Ferrara”, l’Orchestra “B. Maderna” di Forlì etc.
Cosa mangeremo
In degustazione coi ciccioli secchi, l’irrinunciabile piada romagnola, la cipolla caramellata e la sarda marinata, i salumi di mora romagnola e il pane “Da Madre Ignota”.
Tutto Slow Food
Dove saranno gli eventi
Via Armando Quadri 2/E Bologna
Dove siamo
Via Armando Quadri 2/E Bologna